mercoledì 1 aprile 2009

"Schegge di vita" di Maria Cirignano

È stata pubblicata postuma dalle Edizioni Tracce di Pescara l'ultima opera poetica di Maria Cirignano, personalità della cultura della Capitanata, e in particolare della sua città natale, Torremaggiore, scomparsa lo scorso anno. Nata nel 1933 e laureatasi in Lettere moderne a Bari nel 1959, Maria Cirignano aveva dedicato tutta la sua vita all'insegnamento nelle scuole della provincia di Foggia, in particolare a Vico Del Gargano e San Paolo di Civitate, oltre che a Torremaggiore, senza mai abbandonare la sua attività poetica. Schegge di vita (pp. 128, euro 10), questo il titolo della sua ultima raccolta poetica, è introdotto da una prefazione di Joseph A. Perricone, docente di Lingua e letteratura comparata alla Fordham University di New York, secondo il quale l'opera di Cirignano è riconducibile al «parnaso esile della modernità, abitato da pochi maestri, dall’Ungaretti e da Montale, dei quali ella ha saputo recuperare la lezione».

Schegge di vita è il titolo che la stessa Cirignano ha voluto dare alla sua raccolta di poesie che racchiude il percorso di una vita trasformatasi in sintesi lirica, in parole, suoni, ritmi, immagini che di questa vita costituiscono il duraturo distillato. Schegge, vale a dire stralci, pezzetti di esperienza, tasselli in sé compiuti che si staccano dalla matrice caotica e informe, talvolta turbolenta del vivere quotidiano, per formare un mosaico che fa tutt’uno con l’essenza stessa, vitale e inderogabile, dell’esperienza. Un mosaico equilibrato, compiuto e compatto, con un proprio prospettico disegno, che l’autrice consegna ai suoi lettori affinché ne traggano diletto e conoscenza. Un mosaico, inoltre, che si compone di una pluralità di temi, dagli affetti personali, nelle poesie “Il volto dei bimbi miei”, “Un anno ancora”, “Nozze d’argento”, “A mio padre”, alla precarietà dell'esistenza, come in "Torre Cerrano" o "Si perde in volo...".