Per la serie: «Incontro con gli autori», sarà presentato questa sera il libro Brindisi, il porto della speranza (Mario Adda Editore) a cura della Sorella Caterina Canario (ex Ispettrice Provinciale del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana di Brindisi). Con inizio alle 20.30, presso il chiostro di Palazzo San Francesco (sede del Comune), alla presenza di numerose autorità politiche, civili e militari locali, si svolgerà l’incontro organizzato dal Comune-Assessorato alla Cultura e dal Rotary Club ostunese. Introdurrà il presidente del club, dr. Agostino Scalera; relazionerà la dott. Clara Minerva, Prefetto Vicario di Brindisi e concluderà il sindaco di Ostuni, avv. Domenico Tanzarella. Tale volume farà parte di un'iniziativa di aiuto per il popolo albanese: infatti i ricavi delle vendite saranno utilizzati per l’acquisto di apparecchiature mediche da destinare al Reparto Pediatrico dell’Ospedale di Tirana. Il libro ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute, del Comune di Brindisi, della Prefettura nonché della Provincia di Brindisi.
Un libro sui tragici fatti del massiccio sbarco di profughi albanesi negli anno 1990, '91, '95 e '97 che misero a dura prova le istituzioni, la cittadinanza, il personale militare e civile, il Comitato Provinciale della Cri, la Caritas e la Misericordia. Un volume che vuole ricordare il ruolo che, in quei drammatici giorni, assunsero tutte le Associazioni di volontariato, dalle forze dell’ordine alle Istituzioni che, con grande slancio di solidarietà, offrirono il loro tempo e il loro lavoro, in favore di quella marea di profughi: 325 pagine-testimonianza per tramandare ma anche mantenere vivo nella memoria tutti quei momenti mentre la curatrice nella presentazione dice: «L'eco degli episodi di guerra nel Kosovo e in Albania, fu troppo grande per essere dimenticata. La città di Brindisi visse momenti di sconforto e di umano altruismo attraverso la mobilitazione di tutte le forze dell’ordine, di tutte le associazioni del volontariato: le varie componenti della Cri (il corpo delle infermiere, volontarie, la sezione femminile, i volontari del soccorso, i pionieri), la Caritas. Questa raccolta di immagini, travalicando il contesto puramente locale - in quanto lega i “fatti” cittadini agli avvenimenti accaduti sulla sponda opposta - pone all’attenzione l’umanità di una città intera. Con questo appassionato lavoro di accurata raccolta, ho voluto offrire alla città una pagina di “storia minima” per non far dimenticare perché non si può costruire la storia senza la memoria del passato».