Poche settimane fa, sulle pagine della «Gazzetta del Mezzogiorno», Giuseppe Mazzarino dava notizia della prossima pubblicazione, entro il mese di dicembre 2008, del nuovo volume, il terzo della serie, che Pinuccio Stea dedicherà alla storia politica di Taranto. Dopo aver negli anni scorsi concentrato le sue ricerche sugli anni Da Cannata a Cito e Da Cito a Di Bello (del quale avevo già parlato lo scorso 26 novembre), sempre per le Edizioni Pugliesi verrà ora pubblicato il volume Taranto da Voccoli a Leone, ovvero la costruzione della democrazia repubblicana (1945/1956). Pinuccio Stea, si ricorda, è una personalità politica tarantina di lungo corso, militante nel Pci prima, nel Pds e nei Ds poi, come amministratore locale e membro della direzione nazionale del partito, oggi vicino alla Sinistra democratica ma impegnato soprattutto nella ricerca storica. Il periodo preso in esame dal libro va dalle prime amministrazioni democratiche, egemonizzate dal Pci di Voccoli, Di Donna e poi De Falco (fino all'inizio degli anni Novanta, il sindaco veniva eletto dai consiglieri comunali, non direttamente dall'elettorato), all’esito anche amministrativo della «svolta a Destra» che si è registrata nel Paese, e anche all’interno della Democrazia cristiana.
Nell'intervista all'autore a cura di Mazzarino, si comprende bene la motivazione di fondo che lo ha portato a indagare gli anni successivi alla svolta democratica a Taranto. Così afferma Stea: ««Sono anni in cui c’è una grande passione ed un grande impegno civile e politico, anche per lasciarsi alle spalle le distruzioni della guerra e per costruire qualcosa di nuovo. Costruire e non ricostruire, perché la democrazia repubblicana di cui parlo nel sottotitolo non è la “vecchia” democrazia prefascista ma qualcosa di completamente nuovo. Sono anni in cui lo scontro è forte, soprattutto dopo la rottura internazionale e l’inizio della guerra fredda fra Occidente ed Unione Sovietica, ma in cui è ancora più forte la voglia di impegnarsi». «La prima vera svolta a Destra della Dc - continua Stea - è quella impressa nell’immediato dopoguerra da Gaspare Pignatelli, che emargina il gruppo che aveva fondato la Dc a Taranto (Michele Pierri ed altri, che tenteranno di percorrere il vicolo cieco dei Cristiano-sociali - NdR) ed impone Domenico Latanza quale segretario. L’altra “svolta a Destra” è tale perché, pur non essendo certo Raffaele Leone incasellabile nella Destra interna della Dc, ed avendo avuto anche in seguito buoni rapporti con le Sinistre, la sua elezione a sindaco, nel 1956, avvenne in Consiglio comunale con i voti delle Destre, dal Msi (Movimento sociale italiano, era in quel momento essenzialmente il partito dei reduci di Salò e dei neo-fascisti) ai due partiti monarchici, il Pmp ed il Pnm. Cosa che a livello economico-sociale rimise in gioco, dopo un decennio, le forze legate alla rendita più o meno parassitaria».