domenica 18 maggio 2008

"JapigiAmara", di Giuseppe Ruggero Negro

Dopo essersi aggiudicato lo scorso anno il premio letterario «il delfino» di Marina di Pisa, sezione "Mare", il romanzo JapigiAmara di Giuseppe Ruggero Negro, pubblicato nel 2007 per le Edizioni Giuseppe Laterza di Bari, ha conseguito il primo premio anche nel decimo concorso letterario nazionale Feder.s.p.ev (Federazione dei sanitari pensionati e delle loro vedove). Il premio verrà consegnato a Perugia il prossimo 25 maggio. L'autore, Giuseppe Ruggero Negro, è nato a Ruggiano (Le) 66 anni fa ma da tempo è residente a Casarano. Laureato in Medicina e Chirurgia a Bologna, alle due specializzazioni della Medicina organicista, ha voluto aggiungere le conoscenza degli studi di psicologia e psichiatria, «che gli hanno consentito di comprendere ancor più e meglio l'essere umano, nella sua indissolubile dualità: corpo-mente, materia-spirito, divenendo un cultore di tali tematiche così come hanno più volte evidenziato i suoi molteplici lavori pubblicati in riviste scientifiche di psico-ipnositerapia ericksoniana».

JapigiAmara, introdotto da una prefazione del prof. Donato Valli, ex rettore dell'Università di Lecce, segue le orme del romanzo precedente di due anni prima, pubblicato da Congedo, dal titolo Inquietudini Japige (la rivista locale «Il Gallo», in verità, pone dei dubbi sull'operazione editoriale). Ad ogni modo, il romanzo di Negro rappresenta un atto d'amore verso la propria terra, il Salento. Al centro del racconto è infatti l'esperienza di un popolo di contadini martoriati dalla miseria vissuta sempre con grande dignità. Non mancano nel romanzo brevi inserti dialettali. «Un romanzo - ha scritto Renata Laterza - che finisce con l'essere un'autobiografia non solo di fatti, ma soprattutto di sogni e di idee, in cui l'autore, con la sua fede nel rinnovamento perenne dell'uomo, va a cozzare proprio col mistero della vita».