Ancora dalla Capitanata, segnalo oggi un libro di tutt'altro campo rispetto a quello di ieri. Si parla di Storia e di Resistenza nel volume di Paolo Sabbetta dal titolo La Resistenza negata degli eroi dimenticati, pubblicato dalle Edizioni Il Castello (pp. 88 + corredo fotografico + dvd, euro 20). Una storia appassionante quella di Paolo Sabbetta, 96 anni, cerignolano di nascita, agronomo, che nel settembre 1943 venne mandato dal governo fascista a dirigere la tenuta agricola di Tor Mancina, un Istituto Sperimentale Zootecnico a 27 chilometri da Roma sulla via Salaria. È qui che Sabbetta e i suoi dipendenti misero in atto una "resistenza non violenta". Paolo Sabbetta in questi anni ha incontrato gli studenti di Foggia portando con sé i documenti, le foto, i ricordi. Il dvd incluso con il libro è un documentario realizzato da Nico Monteleone, giovane regista di Monteleone di Puglia, emigrato in Canada, che racconta i numerosi incontri che Paolo Sabbetta ha tenuto in questi anni negli istituti superiori di Foggia e provincia, portando agli studenti la sua storia e la sua vicenda umana.
Così si legge in quarta di copertina: «Gli eroi silenziosi sono capaci di grandi gesti, di generosi sacrifici, di dolorose rinunce. Vivono, lavorano e operano nel più totale anominato, in nome di quei valori e di quegli ideali che hanno innalzato a stile di vita. Hanno scelto la strada più difficile, a metà tra finzione e verità, tra autenticità e dissimulazione, quasi come precari equilibristi perennemente in bilico sul filo di lana. Non possono tradire alcuna emozione, non possono distrarsi per nessuna ragione al mondo. Proseguono a testa alta per la strada difficilissima che hanno dinanzi, accettando serenamente questo destino, consapevoli di non avere altra scelta, né alternative all’orizzonte. Sono questi eroi della resistenza negata e calpestata da anni di storia i protagonisti del volume che avete tra le mani, coloro che affiancarono Paolo Sabbetta nel corso di quella vicenda straordinaria avvenuta alla tenuta di Tor Mancina, nei pressi di Roma, che lo ha visto protagonista - forse inconsapevole - di una pagina di storia del nostro Paese di incommensurabile valore storico, didattico, ma soprattutto umano. Nove mesi trascorsi sotto il dominio e l’asfissiante sorveglianza dei tedeschi all’indomani dell’armistizio del settembre 1943. Paolo Sabbetta, insieme alle famiglie dell’azienda zootecnica, mettendo a rischio in ogni momento la vita e l’incolumità della comunità, riuscì in quell’occasione a gabbare gli invasori con arguzia e diplomazia. Oggi Sabbetta, Cavaliere della Repubblica, ci vuole raccontare, con questo libro, quest’importante episodio, simbolo della resistenza non armata operata dagli italiani durante l’invasione nazista. Ciò che più gli sta a cuore, e chi lo conosce lo sa bene, è che questa lezione di vita arrivi soprattutto ai ragazzi perché siano testimoni di un mondo senza guerra, e artefici, ciascuno nel corso della propria esistenza, di relazioni umane basate sulla tolleranza e sul rispetto».
