martedì 6 gennaio 2009

"Proprio come me...", di Francesco Colavito

Proprio come me... (pp. 84, euro 10) è la prima raccolta poetica di Francesco Colavito, nato ad Altamura (Ba) nel 1970 e attualmente residente a Gravina di Puglia, pubblicata dalle edizioni Il Filo. Il libro è stato presentato nei mesi scorsi a Roma e, più recentemente, a Bitonto. L'autore, dopo essersi laureato in Economia e Commercio all'Università Cattolica di Milano è oggi laureando in Scienze Statistiche ed Economiche presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, ed è impiegato in banca in qualità di esperto finanziario. Come ha riferito in un'intervista, i suoi modelli di riferimento letterari sono soprattutto i classici, in particolare Shakespeare e Alessandro Manzoni.

Nella prefazione al volume si legge: «Proprio come me... nasce, cresce e si sviluppa all’interno di una specifica settimana che va dal 25 marzo al 1 aprile 2007. Il motivo di questa scelta, da domenica a domenica, lo spiega lo stesso autore che, nelle vesti di un “Dio minore”, intende terminare la sua “opera” nel giro di sette giorni e magari riposarsi proprio come il nostro Creatore alla fine del settimo. I giorni della settimana, che scandiscono non solo il ritmo del diario ma anche i diversi temi affrontati (l’amore, il destino, il viaggio, la quotidianità), sono intervallati da piccole raccolte poetiche quasi a voler rendere maggiormente esplicito quel desiderio, quella sensazione a cui la semplice forma prosaica sembra non dare sufficiente spazio. Francesco Colavito, sfruttando la classica struttura diaristica – con tanto di date, ricordi, confessioni e amori – si rivolge agli ipotetici lettori chiamandoli “carissimi”; e se inizialmente la tentazione di vederci un ulteriore richiamo alle Sacre Scritture è molto forte, ci accorgiamo subito dopo che l’autore non ha nessuna intenzione di assurgere al ruolo di profeta o di mettersi in cima a un pulpito. Il suo scopo è rendere chi legge il più partecipe possibile alle sue esperienze, come se si stesse rivolgendo a un amico, a un fratello o a una persona di famiglia, convinto che alcuni momenti privati della sua vita (come quella di un amore lontano rivissuto solo nel ricordo) siano riscontrabili anche nelle esperienze altrui passando, così, dalla sfera del singolo a quella collettiva».