Solitamente trascorre il suo tempo in modo assai concitato, in quanto responsabile del Nucleo Mobile della tenenza di Gioia del Colle. Eppure Antonio Morciano, nato a Palagiano (Taranto), maresciallo della Guardia di Finanza, ha raggranellato ore e giorni per firmare la sua prima fatica letteraria. La casa sul fiume Lenne, edito per i tipi di Schena (pp. 176, euro 13), è prima ancora che un romanzo, la testimonianza di un cittadino del Sud che, dopo 25 anni trascorsi (indossando la divisa) in giro per l’Italia, torna nel suo paese e ne legge il declino. È una storia emblematica, narrata con sensibilità e nostalgia ma anche con un vago risentimento per quelle comunità che non sanno proteggere la propria identità.
Ha scritto Angelo Scialpi: «Il riferimento principale è il classico personaggio diverso del paese: Baldin. Baldin è un personaggio che, a modo suo, ha caratterizzato, perfino identificato, la comunità di appartenenza (Palagiano), riuscendo quasi a caratterizzarla e a conferirle una chiave di lettura speculare, al punto da arrivare a guardarsi in faccia e riconoscersi e per identificarsi. Se non fosse realmente esistito, diremmo che potrebbe essere l’anima nobile e duratura della gente, delle nostre comunità che, vestita a festa, sembra essere lontana da qualsiasi contaminazione e sempre alle prese con il divenire e il progresso, almeno quello desiderato e visibile, ma non sempre compreso».
