A un giorno dalla fine del Carnevale segnalo l'ultimo saggio pubblicato in Puglia e dedicato alla storia locale di questa festa, ad opera di Pietro Sisto, studioso e docente universitario, dal titolo L'ultima festa. Storia e metamorfosi del Carnevale in Puglia (pp. 192, euro 16), edito da Progedit. Questo volume apre "Il paese di Cuccagna. Collana di Scritture e Tradizioni culturali", diretta dallo stesso Pietro Sisto, che intende proporre una serie di studi e testi di particolare interesse non solo per il Mezzogiorno d'Italia, ma anche per l'intera area del Mediterraneo. I volumi, affidati a docenti universitari, ricercatori e apprezzati studiosi, si occuperanno di temi e questioni di carattere storico-letterario, antropologico e scientifico soprattutto attraverso la riproposizione di testi poco conosciuti o inediti, accompagnati da ampie note introduttive ed esplicative nonché da ricchi apparati iconografici.
Il volume è stato recensito anche dallo scrittore e giornalista Giacomo Annibaldis su «La Gazzetta del Mezzogiorno» dell'1 febbraio scorso, dove si legge tra l'altro: «Ecco allora riemergere dalle memorie pubbliche, diocesane e da quelle private una congerie di tradizioni, ma anche di episodi che non arrivarono mai a stratificarsi in folklore, e tuttavia insaporivano l’atmosfera eccessiva e la baraonda della festa. Prendono corpo gli animali simbolici: come l’orso, l’asino, il tacchino (oggetto di giostre) e soprattutto il maiale. Le sue salsicce e il sanguinaccio erano perlopiù la richiesta rivolta ai massari e alle padrone di casa da parte di gruppi di maschere: e ciò avveniva prima di Halloween). Ed erano anche fischietti (Rutigliano) e falò (Gallipoli), erano cortei in strada, carri allegorici, gare della cuccagna. Ma pure feste private, allietate da giochi e balli, che spesso rasentavano la licenziosità, e facevano tuonare dai pulpiti preti e vescovi: a Molfetta nel 1736 era in voga il «zinsitto», una danza in cui le coppie - obbedendo a un maestro di rito - si mettevano spalla a spalla, culo a culo, petto a petto, bocca a bocca...».
