domenica 10 agosto 2008

Pubblicate in volume le "Opere" di Nicola Saponaro

La casa editrice milanese Spirali ha pubblicato lo scorso mese di maggio un imponente volume di più di 1600 volume con l'intera opera letteraria, tra opere teatrali e aforismi, di Nicola Saponaro (nato nel 1935), noto autore teatrale barese di opere come I girovaghi (1962), I nuovi pagani (1965), Giorni di lotta con Di Vittorio (1971), Rocco Scotellaro. Vita scandalosa del giovane poeta (1975); La mafia non esiste (1983), La bottega dei sogni (1992), Il ventre molle (2000), pubblicati e rappresentati in Italia e all'estero. Il volume (Opere, pp. 1661, euro 60) è curato da Franco Perrelli, da sempre biografo dell'autore barese e raccoglie 33 tra le sue più fortunate opere teatrali, accostate a più di 400 aforismi raccolti in appendice. «La fine del mondo - sentenzia uno degli aforismi - è il denaro che vive solo di denaro». «Di qui - ha scritto Raffele Nigro in una recensione del volume - si arguisce il carattere idealistico ed etico della scrittura di Nicola, un uomo riservato e tuttavia presente col proprio teatro nei momenti nevralgici e negli snodi politici del nostro tempo. Un uomo di teatro appassionato di poesia, se sono vere le definizioni che ne dà, di "dolce follia", "istantanea di un’emozione", "canto delle parole"».

Ancora Nigro ricorda come Nicola Saponaro abbia attraversato, lungo tutta la sua esperienza di autore teatrale, stagioni diverse senza smettere di confrontarsi con la tradizione ma non perdendo, allo stesso tempo, di vista le strade del rinnovamento e della ricerca scenica ed espressiva: «Un peso determinante credo che Saponaro abbia dato all’epica, a Brecht a Fo e a Barba, senza dimenticare la grande tradizione napoletana del Novecento, dai Girovaghi, del 1962, la sua opera di esordio con cui raccontava la trasformazione della società barese da ambulante in stanziale e con la quale dava un saluto definitivo al verismo, a Fuori i Borboni del 1975 nel quale rivisitava la storia dell’Unità d’Italia attraverso il racconto degli anziani che ricostruivano la biografia di Carmine Crocco e le lotte antipiemontesi, a Bianca Lancia, del 1986, dove la vita di Federico II veniva affrontata attraverso la leggerezza del sentimento femminile, una nobildonna che preferiva il suicidio pur di mostrare al suo amato imperatore come si fosse mantenuta onesta per lui e come non avessero fondamento le calunnie che l’avevano offesa. Dunque un’epica del sentimento e dell’individuo». Infine Nigro ricorda un altro tema ripetutamente trattato da Saponaro, quello politico, presenti nei drammi Giorni di lotta con Di Vittorio, del 1971, il già citato Rocco Scotellaro. Vita scandalosa del giovane poeta del 1975, La libertà è dell’uomo. Persecuzione di Sandro Pertini sotto il fascismo, del 1982.