giovedì 21 agosto 2008

"Terra Sancti Erasmi", di Vito Tangorra

Nel sempre vasto genere delle pubblicazioni di storia locale, delle quali abbiamo più volte dato notizia su questo blog, si è inserita da pochi mesi una nuova pubblicazione. Si tratta, in verità, di una preziosa ristampa di un volume del 1969, pubblicato dai tipi baresi di Adriatica Editrice, di Vito Tangorra sulla storia della cittadina della Murgia barese di Santeramo in Colle. Terra Sancti Erasmi (questo il titolo dell'opera) è ora ripubblicato dalla locale associazione "Santeramo Antica", a cura della Fondazione «Vito Tangorra» per la Tutela del Patrimonio Storico Locale nella persona di Giovanni Tangorra. Il volume (pp. 176) è corredato da 20 illustrazioni. L'autore Vito Tangorra, nato nel 1914, è stato un eclettico e instancabile scrittore di Santeramo in Colle: laureatosi in Giurisprudenza presso l'Università «La Sapienza» di Roma, ha esercitato la professione di avvocato ed è morto nel luglio del 1987. Il volume Terra Sancti Erasmi è il primo dell'intera Opera Omnia dell'autore che verrà pubblicata nei prossimi mesi, comprendente altri titoli di storia locale come La Confraternita del Carmine e L'agro materano.

Nel volume in questione Tangorra ha voluto soprattutto rievocare le memorie storiche della cittadina murgiana, partendo dalle origini e giungendo sino al secolo XVIII. E, come ha scritto Pasquale Tempesta, «sono origini, quelle di Santeramo, tutt’altro che umili. Atti notarili del Seicento, infatti, la indicano, appunto, come «Terra S. Erasmi», successivamente come «S. Erami», infine di « S. Eramo», dal nome del santo al quale fu dedicato un antico convento dagli «avventizi» monaci basiliani. Un monastero creato - sembra - nello stesso luogo in cui sorgeva un piccola chiesa intitolata appunto al santo, che secondo una tradizione aveva dimorato per qualche tempo con i suoi seguaci in quelle contrade, coperte allora da estese foreste, durante il viaggio che dalla Siria lo avrebbe portato verso Formia, intorno all’anno 300 dopo Cristo. Tangorra ripercorre quindi le vicende della cittadina dai suoi albori di semplice «casale» fin quasi all’epoca moderna, attraverso varie vicende che hanno visto protagonisti i feudatari e gli stessi abitanti raccolti nelle diverse istituzioni municipali. Nel libro si accenna anche a cunicoli catacombali, dei quali non sarebbe stata però accertata l’autenticità, mentre vengono riprodotti documenti certi, risalenti all’Alto Medioevo, che certificano il ruolo di Santeramo nel contesto della storia pugliese e meridionale».