mercoledì 15 ottobre 2008

La casa editrice Dedalo alla Buchmesse


Dopo aver pubblicato alcuni mesi fa diversi stralci di un'intervista pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno a Raimondo Coga, fondatore delle Edizioni Dedalo, una delle più prestigiose case editrici pugliesi, con sede a Bari, sullo stesso quotidiano è apparsa oggi un'intervista, a cura di Maria Paola Porcelli, alla direttrice editoriale dell'editrice, Claudia Coga, in occasione dell'apertura, proprio ieri, della Fiera del Libro di Francoforte, la Buchmesse. Occasione speciale anche perché la casa editrice Dedalo è l'unica pugliese tra le 51 italiane presenti in Germania, tutte incluse in un unico stand, nello stesso spazio espositivo dedicato alla Turchia, l'ospite d'onore di questa edizione.

Le riflessioni di Claudia Coga sulla Fiera del Libro di Francoforte sono preziose per far comprendere agli addetti ai lavori e non solo l'utilità della presenza in fiera con un proprio stand e le opportunità che vi si offrono per gli editori di tutto il mondo. Afferma infatti Claudia Coga: «Quello di Francoforte è un appuntamento per editori che vogliono vendere e comprare diritti, e vendere diritti di libri italiani è sempre più difficile. Venderne di libri prettamente regionali ancora di più. Un po' più semplice vendere libri di ampio respiro». «Considerando che un 30-40% del nostro catalogo è è rappresentato da traduzioni, andiamo a Francoforte fondamentalmente per acquistare diritti. Per questo è molto utile per noi: serve a scoprire altri editori e poter eventualmente acquistare. Dunque, una bella vetrina anche se i libri che riusciamo a nostra volta a vendere, grazie alla Buchmesse, non sono più di due all'anno. Perché è sempre più difficile vendere la saggistica italiana all'estero. E nel nostro spazio portiamo per lo più autori italiani». Sulla Buchmesse come osservatorio privilegiato per cogliere i nuovi orizzonti del mondo editoriale in Europa e nel resto del mondo, invece, Claudia Coga afferma: «Negli ultimi anni si assiste sempre di più a un calo di pubblicazioni, e questo a livello mondiale, in Inghilterra, in America. Già l'anno scorso a scorrere i cataloghi colpiva un grosso calo dei titoli pubblicati, era lo specchio della crisi. Invece in Italia si riduce il numero dei lettori e si continua a pubblicare troppo. Vedremo quest'anno».