giovedì 5 marzo 2009

"Il pittore di Arpi" di Luigi Todisco

È stato pubblicato dalla casa editrice romana L'Erma di Bretschneider un nuovo importante volume di storia dell'arte sulla Puglia, che analizza alcune preziose testimonianze iconografiche della Daunia. Il Pittore di Arpi. Mito e società nella Daunia del tardo IV secolo a.C. (pp. 150, euro 75), questo il titolo del volume, è stato scritto da Luigi Todisco, nato a Bisceglie (Ba) nel 1950, ordinario di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana all'Università di Bari, e raccoglie ben 66 pagine di illustrazioni. L'autore ha già attivo numerose pubblicazioni scientifiche, molte delle quali centrate su aspetti assai interessanti della storia dell'arte pugliese e meridionale. Tra queste ricordiamo Ceramica neolitica nel Museo di Bisceglie (Dedalo 1980), Scultura antica e reimpiego in Italia meridionale I (Edipuglia 1994), II (Edipuglia 2002), Teatro e spettacolo in Magna Grecia e in Sicilia (Longanesi 2002), Ceramica figurata a soggetto tragico in Magna Grecia e in Sicilia (Bretschneider 2004), Pittura e ceramica figurata tra Grecia, Magna Grecia e Sicilia (La Biblioteca 2006).

Il Pittore di Arpi, ceramografo della tarda produzione vascolare apula, prende nome dal centro dauno che ha restituito gran parte dei suoi vasi figurati. Il lavoro prende in esame soprattutto dal punto di vista iconografico i vasi nello stile apulo a figure rosse attribuiti al Pittore di Arpi. Alcuni di questi splendidi vasi sono esposti nel Museo Civico di Foggia, rinvenuti nella famosa tomba a camera detta "del vaso dei Niobidi", e attestano il processo di ellenizzazione delle facoltose famiglie daunie della fine del IV secolo a.C. Il Pittore di Arpi, si legge nel volume La tomba del vaso dei Niobidi di Arpi di Ettore De Juliis, pubblicato da Edipuglia nel 1992, «è stato collegato strettamente all'opera del Pittore di Baltimora, di cui può essere stato allievo, lavorando nella stessa officina e assumendo in seguito una propria, ben distinta personalità artistica. L'attività di questo Pittore può essersi svolta, perciò, a Canosa, o nella stessa Arpi. I dati di provenienza sono ancora così esigui da non permettere una scelta tra i due grandi centri dauni, pur considerando che mancano ancora notizie del ritrovamento a Canosa di opere attribuibili a tale artista».