lunedì 17 dicembre 2007

Le lotte agrarie e sindacali in terra d'Arneo


È stato presentato lo scorso 13 dicembre a Nardò il volume a cura di Maria Luisa Mastrogiovanni dal titolo Sangue di quella terra. Storie d'Eroi d'Arneo, pubblicato in collaborazione tra Lupo Editore e Nerò Comunicazione, società editrice della rivista salentina «Il tacco d'Italia». Nato da un’idea di Pinuccio Giuri, presidente della Progresso Service, società di servizi della Cgil, il libro riporta le testimonianze degli anziani protagonisti delle lotte agrarie e sindacali in Terra D’Arneo, o i ricordi dei loro più stretti congiunti. Il libro chiude idealmente le celebrazioni salentine per il centesimo compleanno della Cgil: «un secolo di lotte al fianco dei lavoratori – dice Giuri - da ricordare attraverso la testimonianza dei pionieri della giustizia sociale e della dignità del lavoro nella nostra provincia». Il volume raccoglie anche un interessante corredo di fotografie d’epoca e un’appendice in cui sono riportati due testi di Vittorio Bodini che narrano le lotte d’Arneo (concessi da Besa Editore). La prefazione è di Guglielmo Epifani, segretario nazionale Cgil.

Così la scheda editoriale: «Negli anni Cinquanta del secolo scorso ebbe inizio una dura stagione di lotte per il riscatto sociale del Sud Italia. Fu allora che, in un Meridione retto ancora dall’agricoltura, dove si acuiva la spaccatura sociale tra ricchi latifondisti e contadini ridotti a condizioni di miseria, questi ultimi capirono la necessità di combattere, insieme, per un ideale comune. Fu allora che presero coraggio e si ribellarono. Occuparono le pietrose terre d’Arneo che coltivavano per conto dei padroni perchè venissero inserite tra i territori che la legge Gullo-Segni distribuiva ai braccianti. In queste lotte per la sopravvivenza, la Cgil si affermò al fianco dei lavoratori vessati. Di questa voglia di affrancamento dal giogo del padrone racconta Sangue di quella terra. Storie d’Eroi d’Arneo, di Maria Luisa Mastrogiovanni, riportando le dichiarazioni commosse di chi ha vissuto quelle lotte direttamente, prendendo parte in prima persona alle occupazioni, o indirettamente, venendo a conoscenza dei fatti dai racconti dei propri cari».

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