Il libro di oggi è un romanzo pubblicato fuori dalla Puglia, dalla casa editrice romana Pendragon, dal titolo Lilì, la vita è tutta qui (pp. 190, euro 14). I due autori sono entrambi foggiani, per nascita o per adozione: si tratta infatti di Clelia Cristiana Contini e Guido Croci. La prima è una giovane archeologa foggiana specializzata nel restauro e nella conservazione dei metalli, studio che ha approfondito durante soggiorni nel sud della Francia, ed è al suo primo romanzo. Guido Croci è invece un sociologo romano, ma direttore amministrativo dell’Università degli Studi di Foggia, ed è al suo quarto romanzo dopo i precedenti pubblicati tra il 2002 e il 2005.
Così recita la quarta di copertina: «Federico e Dadi sono due architetti quarantenni amici sin dai tempi dell’università. Il primo scrive per una rivista d’arte; il secondo, transessuale, si è dato alla prostituzione. Da anni i due si incontrano ogni mattina per il caffè delle nove e discutono di amore, lavoro, pesce crudo e champagne. Tutto fila liscio fino a quando nella loro esistenza non entra la bellissima Lilì, adorata da uomini e donne, innocente eppure senza scrupoli: una volta che la si incontra niente può essere come prima… Eccetto, naturalmente, il caffè delle nove. Un romanzo sulla fragilità dell’esistenza e la fatalità dell’amore; coinvolgente, costruito su un doppio binario: dialoghi serrati e una composizione che rasenta il flusso di coscienza». Al centro del libro è «Un dialogo serrato fra due uomini complici ma in disputa e una figura ambigua che prende da essi le distanze per studiarli a freddo e con il presupposto di farne cibo per la sua fame, forse affettiva, forse sessuale».
Via: http://www.controluce.it/; http://www.pendragon.it/
Così recita la quarta di copertina: «Federico e Dadi sono due architetti quarantenni amici sin dai tempi dell’università. Il primo scrive per una rivista d’arte; il secondo, transessuale, si è dato alla prostituzione. Da anni i due si incontrano ogni mattina per il caffè delle nove e discutono di amore, lavoro, pesce crudo e champagne. Tutto fila liscio fino a quando nella loro esistenza non entra la bellissima Lilì, adorata da uomini e donne, innocente eppure senza scrupoli: una volta che la si incontra niente può essere come prima… Eccetto, naturalmente, il caffè delle nove. Un romanzo sulla fragilità dell’esistenza e la fatalità dell’amore; coinvolgente, costruito su un doppio binario: dialoghi serrati e una composizione che rasenta il flusso di coscienza». Al centro del libro è «Un dialogo serrato fra due uomini complici ma in disputa e una figura ambigua che prende da essi le distanze per studiarli a freddo e con il presupposto di farne cibo per la sua fame, forse affettiva, forse sessuale».
Via: http://www.controluce.it/; http://www.pendragon.it/
