giovedì 19 giugno 2008

Una monografia su "Raffaello Brignetti", di Aldo Perrone

Dopo aver pubblicato lo scorso anno in una nuova edizione i Racconti atalattici di Raffaello Brignetti, sempre per l'editore Piero Manni è ora la volta di una completa monografia sullo scrittore elbano, a cura, ancora una volta, di Aldo Perrone. La monografia si intitola appunto Raffaello Brignetti. La vita, le opere, la critica letteraria (pp. 104, euro 13) e tratta della vicenda biografica dello scrittore elbano come lo sfondo in cui si inseriscono i suoi lavori letterari. Accanto ai romanzi più noti dove il mare è in primo piano, sono analizzati anche gli altri scritti per delineare compiutamente la figura di uno dei narratori tra i più originali e importanti del secondo Novecento italiano. L'autore, Aldo Perrone, nato a San Giorgio Jonico nel 1941, è Dirigente Scolastico di un istituto superiore di Taranto e alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Gli sono stati assegnati importanti riconoscimenti, come il Premio speciale, "Premio La cultura del mare", per il romanzo Lettera dal Uarsciek, 1996 (presidente della giuria, Dacia Maraini); Premio speciale al Premio Ori di Taranto (1996), Primo premio per la poesia, al Premio "Insula romana" (Perugia 1998). Fra i suoi scritti vanno ricordati la Storia del Premio Taranto (1992), Il 1950, premi ed esplorazioni nell’Italia del dopoguerra (2001), con Luigi Paolo Finizio, Elena Pontiggia e Claudio Marabini, e Il mondo di Raffaele Carrieri, Silvana Editoriale, Milano 2006.

Il Premio Taranto fu vinto ben due volte da Raffaello Brignetti, scrittore elbano, giovanissimo, il quale nel 1967 vince anche il Premio Viareggio e nel 1971 il premio Strega, per due libri di mare (Il gabbiano azzurro, La spiaggia d’oro). Così si legge nell'introduzione dell'autore: «Brignetti ha dato le pagine di mare più importanti e di qualità che si potesse dare alla letteratura italiana, ma la sua pagina di mare ha pochi raffronti anche considerando le altre letterature. [...] Ma poi certamente il lettore si troverà altri lavori assai singolari con pagine che non sono mare. Allora va detto che nella letteratura italiana questa è una figura sorprendente che, se non è molto frequentata – e questo per verità è sorte comune a un tale numero di grandi talenti che dispiacerebbe qui elencare, e il “riepilogo” il lettore può farlo da solo – lo è proprio a causa di notissimi limiti che una patria di scrittori ma non di lettori ha sempre mostrato. Il suo esordio letterario, nato nel 1921 all’Isola del Giglio e la sua gioventù la trascorse all’Isola d’Elba; fu invece dal profondo Sud, da Taranto, in Puglia, che partì la sua storia e il suo successo di scrittore. Lì partecipò ad un premio letterario, presieduto dal grande poeta Giuseppe Ungaretti, sulla tematica del mare, per inediti, che si tenne per la prima volta nel 1949, ed ebbe poi quattro importanti edizioni consecutive. L’incontro quasi fortunoso con il Premio Taranto fu felice perché il “premio del mare” scoprì immediatamente l’unico vero scrittore di mare che mai avesse avuto l’Italia. [...] Nel 1960 un incidente d’auto bloccò la vitalità fisica dello scrittore, ma non la sua fantasia. La prematura scomparsa, avvenuta nel 1978, per motivi legati ai danni recati dall’incidente, non ha consentito la completa evoluzione del ragazzo della Torre di Marciana Marina (era la sua abitazione, sul mare, durante la fanciullezza e giovinezza). Non poco, tuttavia, della sua misura, egli aveva già dato, in libri, e non solo».