domenica 2 marzo 2008

"Ordine e disordini nel XXI secolo"

Ordine e disordini nel XXI secolo è il titolo di un nuovo volume di Giuseppe Scanni, giornalista e politologo brindisino. Attualmente l'autore dirige le relazioni esterne e i rapporti istituzionali dell’Anas S.p.A. Le sue pubblicazioni più importanti: Musica e Società (Dedalo, 1975); Debito, Crisi e Sviluppo (con G. Pennisi, Marsilio, 1991); Miti e speranze del Terzo dopoguerra (Marsilio, 1995). Ha diretto per oltre un decennio “Politica Internazionale”, periodico dell’Ipalmo. Vicepresidente, negli anni ’80, della Agenzia per i paesi in via di sviluppo Inter Press Service, ha diretto il mensile Alternativa ed il quotidiano Avanti!. Ha collaborato al Giornale, è editorialista del quotidiano romano Il Tempo e partecipa al board della rivista Critica Sociale (per le cui edizioni è stato pubblicato quest'ultimo volume). Per oltre venti anni ha assiduamente lavorato con Bettino Craxi. Alto dirigente delle Nazioni Unite tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, ha partecipato alla stesura del Piano debito, alla proposta ONU di ricostruzione del Libano ed a missioni di pace per il Corno d’Africa.

Il libro affronta i più significativi temi di geopolitica e di geoeconomia che oggi caratterizzano l’attuale realtà internazionale e propone, al contempo, una road map con le tappe salienti della rete delle complesse e molteplici relazioni tra i popoli. Il lettore inizia un viaggio che, seguendo una chiave di lettura coerente con la storia europea, si muove nella complessa realtà internazionale della nostra epoca “liquida”, attraverso una rigorosa ricerca tra fonti di prima mano e la più aggiornata bibliografia specialistica. Al lettore, l'autore da' la possibilita' di cominciare un viaggio che dalla Guerra Fredda arriva al moderno scontro fra ideologie e alla contrapposizione tra nord e sud del mondo. Nel nuovo scenario della storia umana, i conflitti provocati in nome dell'identita', riguardanti soprattutto il territorio, l'etnia, la religione, la lingua, il senso di appartenenza possono assumere le forme piu' diverse: dalla realta' sociale intesa quale ''piccola patria'', che al piu' ''aspira ad essere indipendente'' anche in consapevoli forme di convivenza accanto ed insieme ad altre ''piccole patrie'', a forme estremizzate di rifiuto del diverso, attraverso il razzismo, l'integralismo fanatico e il terrorismo, che puntano all'eliminazione dell'altro, inteso come nemico. «Un grande lavoro - scrive Gianni De Michelis - sorretto da una vasta documentazione di prima mano e da una intelligente lettura della più recente letteratura specialistica».