L'ultima novità delle edizioni La Meridiana di Molfetta è il volume di Paola Misesti dal titolo Per una nuova prevenzione pubblicato nella collana Premesse (pp. 184, euro 18). L'autrice, pedagogista, è impegnata da anni in campo educativo, presso il Centro Studi Prospettive di Como, sia come educatrice che come progettista per interventi formativi nelle scuole. Si divide tra l'Italia e gli stati Uniti dove approfondisce e perfeziona la sua formazione pedagogica. Inoltre, per la stessa casa editrice pugliese, ha già pubblicato i volumi CreAttività (2005) e Giovani possibili. Adolescenti e nuovo welfare di comunità (2006). La prefazione è di Alberto Terzi, che scrive: «In un periodo storico caratterizzato dall’uso indiscriminato della parola prevenzione, nel quale è stato messo a punto persino il concetto di guerra preventiva, sembra paradossale ipotizzare il superamento delle pratiche di prevenzione o, quantomeno, limitarne l’abuso. Eppure, quando si viene messi di fronte a una proposta che sembra possa risolvere tutti i mali della terra, per fortuna scatta un allarme, si fanno strada forti dubbi e viene il tempo di porsi molte domande di senso. Nel trattare questo argomento sorge subito un’evidente difficoltà: quella di contrastare un fenomeno culturale, diventato un modo di sentire comune molto diffuso e radicato nell’opinione pubblica quanto poco studiato dal punto di vista scientifico» (continua qui).
Così recita la quarta di copertina: «Della parola prevenzione si fa un uso indiscriminato. Come un vocabolo lasciapassare, traduce il bisogno generico di interventi sulle cause piuttosto che sugli effetti dei problemi. In realtà, per affrontare seriamente il tema della prevenzione, bisognerebbe avere il coraggio di uscire dall’inflazione retorica che ha ridotto a stereotipi dimensioni sociali complesse come i giovani, il disagio, le droghe. I profondi cambiamenti sociali, ad esempio, sollecitano il ridimensionamento dell’ansia preventiva a favore di un ampio investimento in una concezione innovativa dell’educazione che parta dagli adulti. La prevenzione avrà senso nel futuro solo all’interno di una strategia chiara che mette al centro la nuova educazione sociale degli adulti e delle giovani generazioni. La novità non dichiarata, ma sottesa in ogni pagina, è quella di lanciare una forte provocazione al mondo politico, agli amministratori e ai dirigenti delle istituzioni perché si interroghino sul senso profondo delle politiche di prevenzione e non agiscano come meri esecutori di scelte fatte da altri e spesso solo motivate da presunte emergenze di controllo sociale o di immagine».
