È stato presentato ieri a Lecce, presso il Circolo Letterario Mimose, il libro di Laila Moustafa dal titolo Laila. Una feluca sul Tevere, pubblicato dalla casa editrice L'Officina delle Parole con sede a Lecce e a Milano. Laila Moustafa è nata a Il Cairo. In Tunisia, ha lavorato alla radio con un programma rivolto alle donne ed ha svolto attività di segretaria presso l’Ambasciata egiziana. Le pagine del libro sono intrise di profonda religiosità, dialogo, impegno sociale, senso dell’accoglienza, che costituiscono comunque le fondamenta della vita dell’autrice quando, ancora giovinetta, fece un viaggio dall’Egitto per non farvi più ritorno. Più precisamente il libro è una biografia di Tahirih, nome con il quale è conosciuta la poetessa persiana Fátimih Baraqání (nata tra il 1814-1820 e morta nel 1852), una antesignana del movimento femminista in quanto tra le prime a mettere in discussione il velo e morta martire a causa della sua fede babi.
Così recita la quarta di copertina: «La pubblicazione rientra ne: "Le brevi biografie" alle quali la Casa Editrice presta una particolare attenzione. Laila è un quaderno che segna l'inizio di un percorso che si rivolge al "Sud del mondo". Una storia affascinante che la protagonista ci racconta ripercorrendo la sua vita dai luoghi d'origine dell'Egitto fino all'Italia, in un intercalare di avvenimenti che hanno caratterizzato la sua vita, dalla giovinezza ad oggi, con aneddoti e curiosità divertenti».