mercoledì 23 aprile 2008

"Cosimo Abate. Un socialista del Sud", di Lino De Matteis

Della casa editrice Glocal ci siamo già occupati nei mesi scorsi segnalando il libro Salento's movida. Un'altra delle ultime pubblicazioni di questa casa editrice è opera del suo stesso editore, nonché redattore del «Nuovo Quotidiano di Puglia» e vicepresidente di Assostampa, Lino De Matteis, con una biografia del parlamentare salentino Cosimo Abate. Un socialista del Sud (pp. 410, euro 24). Cosimo Abate, laureato in Pedagogia, maestro elementare e giornalista pubblicista, fu eletto nel 1963 primo deputato del Psi in Terra d'Otranto. Questa biografia di Cosimo Abate è introdotta da una prefazione di Rino Formica, storico dirigente socialista, che scrive: «Finché un solo uomo non sarà libero la questione socialista sarà viva». Secondo una recensione di Antonio Rossano, quello di De Matteis è «un libro denso, ricco di documenti, con puntuali riscontri di cronaca e aneddoti gustosi. C'è in queste pagine il sapore genuino di battaglie politiche nate da profonde istanze di giustizia e libertà, invece che da giochi di potere tesi a raggiungere (e mantenere) poltrone o strapuntini».

Questa una sintesi della storia politica di Cosimo Abate: «Nenniano e spirito riformatore, fu fautore dell'apertura ai cattolici e in Parlamento votò la nascita del primo centro-sinistra guidato dall'illustre suo compaesano Aldo Moro. Come componente della Commissione Lavori Pubblici, con il ministro Giacomo Mancini, Abate fece affluire un fiume di finanziamenti statali a molti Comuni per la realizzazione di opere pubbliche. Quando fu eletto alla Camera, quasi tutte le amministrazioni cittadine salentine erano nelle mani dei democristiani. Al termine della sua legislatura, la DC ne aveva perdute circa la metà, passate ai socialisti e atte giunte frontiste di sinistra.Era arrivato sulla scena politica come una meteora e, in pochi anni, stava cambiando il volto del Salento. Dotato di un forte spirito autonomista, non solo rischiava di insidiare il potere democristiano, ma stava anche rompendo gli schemi di potere consolidati nel PSI locale. Per questo era diventato l'uomo da battere: un obiettivo nel quale si ritrovarono politicamente accomunati i notabili democristiani e una parte delta dirigenza pro-vinciate socialista. Fu il "tradimento" di due consiglieri comunali socialisti passati con la DC, proprio mentre Abate era avviato a conquistare l'amministrazione di Maglie, a segnare l'inizio del suo declino politico. Nonostante i contrasti con la segreteria provinciale socialista, Abate ha sempre obbedito al partito, come quando - dopo l'intervento personale del segretario del PSI, Francesco De Martino - si dimise dalla presidenza dell'ospedale di Maglie».